Tra poche ore sapremo chi sarà il prossimo presidente dell'IRB per il quadriennio 2012-2015.
In lizza c'è l'attuale capo assoluto, il francese Bernard Lapasset, e il suo vice che spera di farcela, l'inglese Bill Beaumont.
In palio non c'è solo il titolo di Presidente dell'IRB per un quadriennio, sia chiaro.
C'è soprattutto il potere avere nelle proprie mani le chiavi del comando del movimento ovale planetario che ogni anno porta nelle casse dell'International Board una quantità spropositata di milioni di euro.
E c'è chiaramente anche la possibilità di gestire i propri affari come meglio si crede favorendo questa o quella Union, facendo dispetti "invisibili" qui o là. Non mi hai votato? Bene, me ne ricorderò.
Dopo gli anni degli affaroni del fu Vernon Pugh e quelli abbastanza equilibrati di Syd Millar abbiamo avuto un primo mandato del francese Bernard Lapasset piuttosto chiaro sul potenziare sempre più i potenti e nel contenere le aspirazioni degli emergenti tra cui, diciamocelo tranquillamente, c'è anche il malandato Italrugby.
I favori politici per avere i voti giusti, le promesse da mantenere nei prossimi quattro anni, le invidie e le false tolleranze che girano per le stanze dell'Huguenot House di Dublino troveranno quindi in queste ore al summit di Los Angeles la loro panacea.
Chi tra Lapasset e Beaumont verrà eletto non credo proprio si adopererà davvero, leggi: cacciare fuori la grana, per la crescita del movimento a livello mondiale.
L'unico interrogativo che ho è questo: il buffone-Dondi cosa riuscirà a spuntare per i suoi interessi (e dei suoi scherani)?
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