mercoledì 28 dicembre 2011

Gli auguri del Boa

Gli "auguri" (si fa per dire) di Buon Natale recentemente mandati in onda dal presidente della FIR debbono fare riflettere. Molto riflettere anche se può sembrare che tutto sia stato detto su un individuo del genere.

Un geometra con i capelli tinti, con lo sguardo della serie "la so più lunga di te" e che guarda con immutata sicurezza al futuro.
Questa è l'immagine che ne esce dopo la breve intervista.

A questo si aggiunge il vergognoso atteggiamento di critica e condanna all'ex-CT Nick Mallett per non avere ottenuto la qualificazione ai quarti di finale del Mondiale perché, va detto, tutte le buffonate e millanterie che Dondi sta portando avanti da quasi quatro mandati completi (un soffocamento progressivo ed imperterrito quindi da quasi sedici anni...) fino ad oggi hanno sempre trovato condanna e punizione giusta nelle figuracce spaventose rimediate sistematicamente nella massima vetrina planetaria. Mallett viene accusato di avere cambiato maniera di difendere che per Dondi sarebbe stata la causa del tracollo contro l'Irlanda. Mallett criminale dunque e Dondi e accoliti invece come angioletti traditi. Ma come: si lavora TUTTI per il bene del movimento e un sudafricano qualunque si permette di rovinare piani e progetti quadriennali?

Naturalmente il Boa-Dondi, che già sta facendo i conti dei voti da ottenere per il suo quinto mandato consecutivo come presidente FIR incarico che verrà ratificato il prossimo autunno, non conosce la parola vergogna perché la posta in palio (denaro e denaro in misura esagerata) per lui è enorme e certo non intende togliersi dai piedi e da uno scranno lercio e foriero di amarezza tranne per lui e i suoi quattro lacchè.

Naturalmente in chiusura di intervista il Boa non può che fare scintillare gli occhi per essere stato riconfermato nell'esecutivo dell'International Board del rieletto Lapasset potendo fregarsi le mani che Galles e Scozia ne siano state escluse. L'Italrugby continuerà a essere un membro figurativamente importante ma allo stato pratico solo servo del vero potere che non certo passa da Roma.

E, cosa sempre più triste, ci sono decine di migliaia di persone (se non centinaia di migliaia) che hanno il coraggio di sostenere questa politica ladra e fallimentare della FIR.
E peggio ancora tifare per la nazionale di Dondi.

Giampaolo

venerdì 16 dicembre 2011

Heineken Cup: Biarritz - Benetton

E' partita giovedi mattina da Venezia alla volta di Madrid e da lì il trasferimento a Biarritz, la truppa del Benetton Treviso impegnata nel match di ritorno della quarta giornata di Heineken Cup contro il team basco.

Si gioca al Parc des Sports Aguilera di Biarritz, domani sera alle 21 e gli appassionati italiani potranno seguire l'incontro sul canale 203 Sky Sport 3 della piattaforma Sky.

I Leoni partono per la Francia con la consapevolezza di poter giocare un buon incontro, vista anche la preziosa vittoria di sabato scorso a Monigo per 30-26.

Un match sofferto, controllato per larghi tratti dai biancoblu (divisa di coppa del Benetton), che però subivano poi il ritorno dei biancorossoverdi.

Alla fine, le mete di Michele Rizzo, Robert Barbieri e Corniel Van Zyl ed i punti al piede di Kris Burton suggellavano il ritorno ad una vittoria in Heineken Cup, che mancava dal match casalingo con il Perpignan della stagione 2009/2010.

Il XV della Marca sarà seguito da diversi appasionati partiti dall'Italia, ma anche, ancora una volta, da un nutrito gruppo di tifosi inglesi provenienti da Hoylake.

Le anticipazioni climatiche previste, con vento e pioggia annunciate, hanno condizionato le scelte di formazione di Franco Smith.

Per questo, sono pochi ma mirati, i cambi rispetto al match di andata.

Andrea Pratichetti viene preferito a Brendan Williams, per garantire maggiore fisicità, con spostamento di Tommaso Benvenuti all'ala.

Davanti, assente il solo Paul Derbyshire, colpito duro al torace nell'ultimo incontro, e sostituito così da Francesco Minto, fresco anche di convocazione per il raduno della Nazionale Italiana.

In panchina, Benjamin Vermaak prende il posto di Valerio Bernabò, come avvenuto nel riscaldamento sabato scorso, ma ci sono anche altre due variazioni.

Gonzalo Padrò viene preferito a Manoa Vosawai e sarà così l'unico possibile ex della partita, visti i suoi trascorsi con i biancorossi.

Franco Smith, viste le possibili precipitazioni, decide anche di portare in panchina Willem De Waal, pronto a dare respiro con il suo piede potente.

Questa la squadra titolare:

15 Luke McLean
14 Ludovico Nitoglia
13 Alberto Sgarbi
12 Andrea Pratichetti
11 Tommaso Benvenuti
10 Kristopher Burton
9 Tobias Botes
8 Robert Barbieri
7 Alessandro Zanni
6 Francesco Minto
5 Corniel Van Zyl
4 Antonio Pavanello (capitano)
3 Lorenzo Cittadini
2 Enrico Ceccato
1 Michele Rizzo

A disposizione:

16 Diego Vidal
17 Ignacio Fernandez Rouyet
18 Pedro Di Santo
19 Benjamin Vermaak
20 Gonzalo Padrò
21 Marco Filippucci
22 Willem De Waal
23 Edoardo Gori

Head Coach: Franco Smith.


"Finchè avremo una possibilità, dobbiamo continuare a crederci" parole del direttore tecnico del Biarritz Olympique, ex nazionale francese e coach dell'Amatori Catania, Laurent Rodriguez.

E' ancora forte, insomma, la fiducia del club transalpino relativa al possibile passaggio del turno in Heineken Cup, nonostante la sconfitta di sabato scorso a Monigo.

La vittoria dei Leoni, in fin dei conti, ha comunque avuto aspetti positivi per i baschi, su tutti i 2 punti conquistati in classifica per bonus difensivo ed offensivo.

Tra gli aspetti negativi, oltre al risultato in sè, sicuramente i tanti infortuni patiti, che costringono i tecnici a reinventare la formazione.

Recuperano i due Pumas Gomez Kodela e Carizza, con una prima linea completamente diversa dove trovano spazio anche Watremez ed Heguy.

Le altre novità in terza linea, dove si rivede capitan Harinordoquy, e tra i trequarti, con Bosch che si riappropria del ruolo naturale di centro e Peyrelongue all'apertura.

Ecco la formazione del Biarritz:

15 Iain Balshaw
14 Takudzwa Ngwenya
13 Marcelo Bosch
12 Damien Traille
11 Ilikena Bolakoro
10 Julien Peyrelongue
9 Yann Lesgourgues
8 Imanol Harinordoquy (capitano)
7 Wenceslas Lauret
6 Benoit Guyot
5 Pelu Taele
4 Manuel Carizza
3 Francisco Gomez Kodela
2 Arnaud Heguy
1 Yvan Watremez

A disposizione:

16 Benoit August
17 Sylvain Marconnet
18 Thomas Lebrequier
19 Jerome Thion
20 Jean-Baptiste Roidot
21 Florian Faure
22 Benoit Baby
23 Dane Haylett-Petty

Allenatori: John Isaac/Serge Milhas.

Fonte: Benetton Rugby

martedì 13 dicembre 2011

Wilkinson: Inghilterra addio

- LONDRA, 12 DIC - Il mediano d'apertura della nazionale di rugby inglese, Jonny Wilkinson, ha deciso di porre fine alla sua carriera internazionale. Lo ha reso noto la federazione inglese. Il 32enne giocatore del Tolone ha vestito la maglia dell'Inghilterra 91 volte tra il 98 e il 2011 segnando 1179 punti. Considerato uno dei piu' grandi mediani di apertura di tutti i tempi, Wilkinson e' il secondo realizzatore della storia con 1246 punti in 97 partite internazionali con la nazionale ed i British Lions.
Fonte: ANSA

Lapasset presidente IRB

(ANSA) - LOS ANGELES, 13 DIC - Il francese Bernard Lapasset e' stato rieletto alla testa dell'International Rugby Board (Irb) organo supremo del rugby mondiale a Los Angeles, nel corso di una riunione del Consiglio Mondiale. Lapasset, presidente uscente ha battuto l'inglese Bill Beaumont, suo vice-presidente e unico altro candidato in corsa per la presidenza, con 14 preferenze contro 12 in una votazione a maggioranza semplice.
Fonte: ANSA

lunedì 12 dicembre 2011

Per un pugno di dollari

Tra poche ore sapremo chi sarà il prossimo presidente dell'IRB per il quadriennio 2012-2015.
In lizza c'è l'attuale capo assoluto, il francese Bernard Lapasset, e il suo vice che spera di farcela, l'inglese Bill Beaumont.

In palio non c'è solo il titolo di Presidente dell'IRB per un quadriennio, sia chiaro.
C'è soprattutto il potere avere nelle proprie mani le chiavi del comando del movimento ovale planetario che ogni anno porta nelle casse dell'International Board una quantità spropositata di milioni di euro.

E c'è chiaramente anche la possibilità di gestire i propri affari come meglio si crede favorendo questa o quella Union, facendo dispetti "invisibili" qui o là. Non mi hai votato? Bene, me ne ricorderò.

Dopo gli anni degli affaroni del fu Vernon Pugh e quelli abbastanza equilibrati di Syd Millar abbiamo avuto un primo mandato del francese Bernard Lapasset piuttosto chiaro sul potenziare sempre più i potenti e nel contenere le aspirazioni degli emergenti tra cui, diciamocelo tranquillamente, c'è anche il malandato Italrugby.

I favori politici per avere i voti giusti, le promesse da mantenere nei prossimi quattro anni, le invidie e le false tolleranze che girano per le stanze dell'Huguenot House di Dublino troveranno quindi in queste ore al summit di Los Angeles la loro panacea.

Chi tra Lapasset e Beaumont verrà eletto non credo proprio si adopererà davvero, leggi: cacciare fuori la grana, per la crescita del movimento a livello mondiale.
L'unico interrogativo che ho è questo: il buffone-Dondi cosa riuscirà a spuntare per i suoi interessi (e dei suoi scherani)?

sabato 3 dicembre 2011

Sesto turno in Eccellenza

Ed eccoci alla VI giornata del campionato d’Eccellenza. IL match clou è senz’altro Calvisano-Rovigo con entrambe le squadre ai piani alti della classifica. IL Calvisano, lo ricordo, è da quest’anno tornato nella massima serie. Tuttavia la sua campagna estiva aveva già messo in chiaro quali fossero le mire della società. Cosa che in effetti si sta verificando puntualmente. Dopo la prima giornata con sconfitta sul terreno dei Campioni in carica del Petrarca, il Calvisano ha messo a segno una serie positiva che lo ha portato a quota 19 punti, solitario in vetta. Proprio al secondo posto troviamo il Rovigo, che probabilmente gioca ancora con molte scorie psicologiche e mentali da smaltire, dovute all’onda lunga della sconfitta nella finale scudetto della scorsa stagione. Il match andrà in diretta tv su Rai sport domenica alle ore 15. Buona visione a tutti, telecronista Rai permettendo, visto il livello indicibile di approssimazione e competenza del giornalista Rai che è chiamato a fare le telecronache rugbystiche. L’argomento merita un capitolo a parte che prima o poi bisognerà fare.
La partita su cui voglio soffermarmi oggi con i lettori del blog è un’altra: Petrarca Padova vs San Gregorio Catania. La squadra scudettata in carica contro la debuttante neo promossa in Eccellenza. Con queste premesse ci sarebbe forse poco da dire. Sulla carta sembrerebbe già tutto scritto. Ma forse non è proprio così…

Il derby dei santi…
Sant’Antonio da Padova vs San Gregorio di Catania. Cominciamo a parlare del match con un taglio alquanto leggero, se permettete. Lo potremmo chiamare il derby dei Santi. La storia rugbystica del Petrarca parte molto indietro negli anni, più di sessanta, nella storica sede del Tre Pini in Prato della Valle. All’ombra di Santa Giustina (ohibò, ancora santi…), e sotto l’egida protettiva di “Lui”, del “Santo”. Quello senza nome, che non occorre nominare, perché il suo nome è pleonastico; cioè Antonio da Padova (anche se nato in Portogallo), conosciuto, amato e venerato in tutto il mondo. In tutto il mondo, ma forse non così tanto in Veneto nel triangolo d’oro rugbystico Padova, Rovigo, Treviso. Già, perché negli anni d’oro del Petrarca pluriscudettato, gli avversari di sempre, quelli più tosti ma comunque spesso sconfitti, quando incontravano il Petrarca non sapevano a che santo votarsi. E finivano per prendersela con  “Lui”, Sant’Antonio, colpevole ai loro occhi di un occhio di riguardo troppo protettivo a tutela dei giocatori tuttineri. A discapito degli avversari, naturalmente...   Ok, siamo in piena leggenda, di quelle che si raccontano nelle fredde sere d’inverno alla Guizza al mercoledi, dopo l’allenamento dei Petrarchi (gli Old petrarchini). Ma sono belle storie. Parlano di imprese sportive, di uomini, di giocatori, di allenatori, di dirigenti che hanno fatto grande il rugby padovano con memorabili raffiche di scudetti.

Ma questo San Gregorio, pur con tutto il rispetto, è un debuttante sul palcoscenico rugbystico. Ne deve fare di gavetta prima di poter competere con Sant’Antonio…. Sempre che non decida di sollevarsi  la tonaca da santo e scendere in campo anche lui con le scarpette con i tacchetti a spingere in mischia come sedicesimo uomo invisibile.
Vabbene, basta con le facezie e torniamo a parlare di rugby. L’Associazione Sportiva Dilettantistica San Gregorio Catania Rugby è un club fondato a San Gregorio di Catania nel 1990. Curriculum breve, ma intenso. Nella stagione sportiva 2008/09 milita nel campionato di serie A. Nel 2009/10 vince il campionato di Serie A2 giungendo al primo posto e accedendo ai Play Off per la promozione in Super 10 perdendo però l'incontro con il Mogliano in campo neutro di Roma. L'anno seguente, ovvero la stagione scorsa, giunge nuovamente ai play-off senza conseguire la promozione, viene però ripescata in Eccellenza a seguito del fallimento della Rugby Roma. Un colpo di fortuna, sia pure nato da un evento traumatico come il fallimento del club romano. Ma anche pesante come il piombo da gestire. Allestire in brevissimo tempo, nel periodo estivo, una rosa in grado di disputare il campionato di Eccellenza deve essere stata cosa da levare il sonno al presidente Roberto Valastro. Come dunque non definire folgorante il percorso dei catanesi, che in pochissimo tempo sono arrivati ai vertici del rugby italiano? Tanto di cappello, e complimenti vivissimi. Però –diciamolo-  il sospetto che il buon San Gregorio dall’alto dei cieli abbia dato un aiutino miracoloso, affiora qua e là…

Il punto centrale della partita odierna è: riuscirà il Petrarca a imporre la legge del più forte in qualità di detentore dello scudetto cucito sulle maglie bianconere? Il San Gregorio è un club debuttante, ma non è da prendere sottogamba. Lo ha dichiarato in settimana con molta saggia prudenza Pasquale Presutti che va con i piedi di piombo nei confronti di qualunque avversario. La prudenza come criterio ispiratore in fase di pronostico viene caldeggiata e sostenuta dalla brutta sconfitta patita da uno squadrone come il Rovigo nello scorso ottobre. Cito testualmente dai giornali locali: “La terza giornata dell’Eccellenza regala la prima vittoria nella massima serie ai siciliani del San Gregorio Catania: gli etnei dell’ex flanker azzurro Orazio Arancio centrano un successo di prestigio sul campo di casa superando per 23-17 i vice-campioni d’Italia della Femi-CZ Rovigo con una prestazione da incorniciare”. Proprio così. I debuttanti gregorensi hanno fatto fuori niente meno che il Rovigo, (vice campione d’Italia …e sottolineo con malcelato orgoglio la parola “vice”). A dimostrazione che tutto è possibile, anche che i siciliani, pur se novellini in Eccellenza, possano sovvertire un pronostico che sulla carta li darebbe per spacciati. Che sia una squadra tosta che non molla mai, lo abbiamo visto in tv la settimana scorsa quando hanno raggiunto e superato L’Aquila all’ultimo minuto di gioco con una sacrosanta meta tecnica concessa (giustamente) dall’arbitro Damasco. Che il San Gregorio sia un club giovane con una mentalità giovane, anticonformista e anche sanamente goliardica lo si può percepire dal tono leggero e spiritoso del sito internet. Semplice, ma ben fatto. Completo e aggiornato. E’ evidente l’entusiasmo che sembra emanare dalle pagine web. Lasciatemi raccontare un particolare curioso, tanto ormai questo articolo di presentazione ha preso una piega insolita. 

Chi avesse occasione di navigare sul sito www.sangregoriocataniarugby.com noterà senz’altro una piccola icona che compare ovunque. Un piccolo logo che reca una scritta di sole tre lettere: WUP. Ma cosa significa wup? Uno sponsor? Una citazione particolare? Cosa? Una rapida indagine contattando qualche amico rugbysta di sponda siciliana e l’enigma è stato presto svelato. WUP è un acronimo, cioè una sigla composta da tre iniziali WUP sta per W ‘u pacchiu. La domanda sorge spontanea. Cos’è “ u pacchiu”? Cosa significa in dialetto siciliano? Alla domanda ho ricevuto subito una bacchettata virtuale sulle mani. Non di dialetto siciliano si tratta, ma di dialetto catanese. C’è una bella differenza. Come dire che –giusto per restare nel citato triangolo d’oro rugbystico veneto-  la parlata rovigotta possa essere confusa con quella trevigiana o padovana. E con la parlata anche la terminologia fa la sua giusta differenza. Insomma le mie indagini letterario-linguistico-etimologiche hanno portato ad un risultato molto curioso e particolare, con risvolti goliardici per palati fini. Tanto belle e preziose da essere universalmente apprezzate ovunque.  “U pacchiu” non sarebbe altro che quella parte del corpo umano femminile creata dal buon Dio per essere venerata e amata dal genere umano di sesso maschile. Insomma, ci siamo capiti. W ‘u pacchiu è il corrispettivo catanese del più generalista W la f…. Perdonate la divagazione goliardica che non vuole assolutamente essere oltraggiosa o irriverente. Sono più che certo che pure San Gregorio e Sant’Antonio, nella loro saggezza, se la staranno ridendo da lassù…  (ora pro nobis…!!!).

Anzulin

Campionato d’Eccellenza – VI° giornata – sabato 3.12.11 

Petrarca Padova v San Gregorio Catania
arb. Pennè (Milano)

Estra I Cavalieri Prato v Mantovani Lazio
arb. Blessano (Treviso)

BancaMonteParma Crociati v Rugby Reggio
arb. Marrama (Padova)

L’Aquila Rugby v Marchiol Mogliano
arb. Sironi (Colleferro)

Cammi Calvisano v Femi-CZ Rovigo  
(Posticipo 4.12.11 - ore 15.00 – diretta Rai Sport 2)
arb. Marcat (FFR)

Classifica: Cammi Calvisano punti 19; Femi-CZ Vea Rovigo 17; Estra I Cavalieri Prato* 16; Petrarca Padova 15; Marchiol Mogliano 14; San Gregorio Catania 9; Mantovani Lazio 8; BancaMonteParma Crociati 7; L’Aquila Rugby 6; Rugby Reggio 5

*Estra I Cavalieri Prato quattro punti di penalizzazione