martedì 27 settembre 2011

Italia - USA

Con il risultato di 27-10, l'Italietta del rugby si sbarazza delle "Aquile" americane e va a giocarsi con l'Irlanda, domenica 2 ottobre, l'accesso ai quarti di finale della RWC 2011.
Diversamente da quanto dice il punteggio in sè stesso, le quattro mete segnate ed il bonus ottenuto dall'Italia non sono stati obiettivi raggiunti facilmente. Gli USA ci hanno tenuto sotto tiro abbastanza frequentemente, con sequenze di gioco che superavano anche la quindicina di fasi. A volte sono state imbarazzanti le difficoltà difensive dimostrate in questa partita, come nelle altre della RWC fin qui disputate, dall'Italia: difesa che, scivolando anzichè aggredendo, regala metri agli avversari che non hanno realizzato solo perchè non hanno nel loro DNA rugbistico la tecnica, l'abilità e la furbizia che, invece, l'Irlanda tirerà sicuramente fuori contro di noi: e allora saranno dolori. Si dice che questo tipo di difesa sia un ordine di scuderia, ma vedere una squadra indietreggiare in difesa nel rugby, è un'eresia bella e buona; oltretutto pericolosissima per squadre, come l'Italia, che non hanno nel gioco esterno difensivo (ma neanche in quello offensivo) le loro armi principali. E questo lo si è visto anche nelle altre due precedenti partite con Russia ed Australia. Invece di adattare il gioco alle ns. caratteristiche, i cervelloni in cattedra, forse alla ricerca di visibilità, sprecano inutile fantasia perorando cause di miglioramento già perse in partenza.

Il fatto innegabile è che oggi avevamo di fronte una squadra di ragazzotti con molta buona volontà, ma sprovveduti; molto più di noi, che lo siamo già abbastanza.
Abbiamo pasticciato molto più del dovuto, arruffoni nel gioco ed incerti nelle scelte, frettolosamente e vanamente impegnati a concludere, anzichè a pensare a come finalizzare bene. Si è persa banalmente anche qualche touche, mentre il buon lavoro della mischia è sempre pagato a prezzi di realizzo. Orquera, nonostante una meta e qualche guizzo, non ha inciso nella partita: tende ad emarginarsi un po' troppo dal gioco, è titubante in difesa e poco efficace nei calci di spostamento. Non c'è un calciatore di ruolo, e questo lo si sapeva (ma perchè l'unica apertura abbastanza "completa", che calcia anche bene, Burton, è stato lasciato a casa?) e gli errori dalla piazzola di Mirko contro gli USA potrebbero essere sfavorevolmente determinanti se si ripetessero contro l'Irlanda.

Già, l'Irlanda. Troppo esperta e quadrata, la formazione del trifoglio, per pensare di batterla se andremo in campo con lo spirito visto oggi. Con la Francia, nell'ultimo VI Nazioni abbiamo vinto grazie alla presunzione dei Galletti, che pensavano di essere arrivati a Roma per un week end di relax e amatriciana; ma l'Irlanda è tutto fuorchè presuntuosa. Ci aspetta una battaglia terribile, e se in mischia ce la potremo giocare (mi auguro che Castrogiovanni, uscito un po' malconcio verso la fine, non abbia nulla di serio), il problema sarà arginare le folate offensive guidate da O'Driscoll & Co. E con la difesa "ammirata" in queste ultime partite, le coronarie dei tifosi italiani saranno messe, spesso, a dura prova. Per i quarti? O un'altra partita "dell'anno" fortunata (come con la Francia) o... i mondiali del 2015.

Franco

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