lunedì 13 febbraio 2012

VI NAZIONI 2012 - ITALIA, SECONDO ROUND

L'occasione era unica ed irripetibile per battere un'Inghilterra mai così giù di corda, sia sul piano squisitamente atletico che su quello tecnico/tattico. Evidentemente l'Italietta rugbistica non ha ancora raggiunto quella maturità elementare che le permetterebbe di gestire al meglio certe situazioni, e la complicità del coach di turno, Brunel, è stata determinante. Occasioni del genere si ripresentano al ritmo dell'apparizione della cometa di Halley e non vanno fallite. Gestita malissimo la partita dalla direzione tecnica italiana, che forse non ha ancora capito che gli esperimenti non si fanno in questi frangenti, dove le sorti di un match vincente con ben nove punti di vantaggio a 20 minuti dal termine (circa) devono essere considerate con finalità esclusive di vittoria e non di sperimentazione. L'Italia ha bisogno di credito internazionale e solo di questo per il momento. Burton non andava assolutamente sostituito: stesso errore commesso contro la Francia.

Brunel si dovrà aggiornare un tantino sulla storia rugbistica italiana che non è quella della Francia e nemmeno quella del Perpignan.
Obiettivi, strategie ed esigenze diametralmente opposte.
Perchè Botes per Burton?
Perchè inserire un mediano di mischia naturale all'apertura, seppure con qualche apparizione in questo ruolo nel Benetton Treviso, al posto di un soggetto capace di gestire il campo egregiamente ("solo" due errori su calci a favore non andati in touche), con propensione ai calci tattici dietro la linea d'attacco avversaria e spiccata capacità di centrare l'acca con il drop? Evidentemente, Brunel non si è ancora reso conto che la coppia Botes-Burton, con il Benetton Treviso, è di gran lunga la più collaudata del panorama italiano, visto che giocando assieme ha saputo gestire, vincendole, partite con il risultato in bilico: ma non bisogna invertire i loro ruoli proprio perchè nello specifico gestiscono un settore cruciale del rugby ovvero la linea mediana. Ad ognuno il suo! Sconcertante l'ammissione dello stesso Brunel che "voleva vedere all'opera Botes all'apertura". Ripeto: l'Italia ha bisogno di risultati, non di esperimenti! Quest'ultimi facciamoli in partite con il risultato scontato (Francia, Nuova Zelanda, Australia, ecc. oppure nel tour estivo), ma non quando possiamo vincere clamorosamente in frangenti come quelli di sabato scorso.
A Brunel si chiede di saper cambiare in corsa il piano iniziale, cosa che non è riuscito a fare con l'Inghilterra, augurandogli di trarre insegnamento da questi spunti che, pur ribadendo la fiducia sulle sue capacità e sull'esperienza accumulata, forse devono ancora trasmettergli il concetto che, indipendentemente dalla qualità di giocatori e gioco, propensioni tecniche e tattiche e sostituzioni programmate a tavolino, l'Italia ha bisogno di approfittare di tutte le occasioni per vincere, perchè già sono scarse di per sè. Gli esperimenti lasciamoli per altre occasioni. Chi potrà dire che i due calci sbagliati da Botes (per carità, il campo era quello che era, ma Farrell non ha mai sbagliato!) non sarebbero entrati con Burton, decretando la vittoria italiana?

Franco

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