Il rinvio a gennaio del "verdetto" sul ricorso di Treviso relativo alle norme sugli stranieri e, qualche giorno prima, un incontro definito "conciliante" dalle parti per lo stesso motivo, sembrano aver buttato un po' d'acqua sul fuoco delle polemiche sorte dall'improvvisa imposizione della FIR, appunto, sul numero degli stranieri ridotto da 5 a 3 a partire dal campionato 2012/2013. Treviso, quindi, comincia a veder dissipare un po' di nebbia su questo fronte, anche perchè, per il rugby italiano, sarebbe un suicidio pensare di spodestare la franchigia veneta e tutte le risorse annesse e connesse, anche perchè gli Aironi devono ancora ingranare nell'ambito del torneo "celtico".
Treviso potrebbe essere agevolata anche dalla probabile chiamata in azzurro, da parte di Brunel, dell'eleggibile Botes, che aprirebbe un posto in squadra ad un altro straniero. Di questa norma (uno è straniero se gioca nel proprio club, ma se è eleggibile per la Nazionale, allora diventa italiano!), che definire abominevole è un complimento, meglio soprassedere.
Kirwan alla guida dell'Inghilterra? Dopo che il suo nome era stato fatto dalla cordata che si è creata per intervenire se ci fosse rottura tra Treviso e FIR, per destinarlo al ruolo di Head Coach del nuovo corso, tutto ciò è decaduto dal momento che il buon John è in lizza per sostituire Johnson nell'Inghilterra. Motivo? Per arrivare, un domani, ad allenare gli All Blacks, le norme neozelandesi prevedono la guida di una "grande" europea o cinque anni da coach in Patria. L'occasione, per John Kirwan e la sua futura carriera, sarebbe allettante.
Franco
martedì 29 novembre 2011
lunedì 28 novembre 2011
Benetton - Leinster 20-30
Ci risiamo. Il vizietto trevigiano di regalare occasioni e mete ad avversari che non ne hanno assolutamente bisogno si è ripresentato sabato scorso, di fronte ad un Monigo quasi esaurito.
La prima meta del Leinster dopo circa 40 secondi dal calcio d'inizio: proprio sul calcio di partenza una presa errata di De Jager provoca un "in avanti" e gli irlandesi ne approfittano immediatamente per bucare una difesa non ancora ben piazzata. 7 a 0. Sette minuti dopo, ancora protagonista la difesa Trevigiana, che chiamare approssimativa è un eufemismo, e il risultato dopo otto minuti è di 14 - 3 (tra le due mete un calcio di Botes). Poi il discorso cambia. Treviso inizia a giocare come sa: mischia poderosa (solo nel finale ha accusato qualche acciacco), possesso a più fasi, ed occupazione del territorio avversario. Pian piano riesce a rosicchiare tutto il vantaggio ai più quotati ed esperti irlandesi ed a portarsi sul 20-20 grazie ai piazzati di Botes ed alla meta di Vosawai. Ma la facile trasformazione è fallita da Botes, negando il vantaggio a Treviso. Altri due facili calci non entrano, denotando il nervosismo del, fin li, ottimo calciatore e di tutta la squadra che, più che veloce, è frenetica. E sbaglia. Così facendo, incassa la terza meta da "pollo", con una difesa troppo occupata a decidere chi doveva placcare, anzichè intervenire drasticamente per fermare chi si è potuto fare una ventina di metri in tranquillità, prima di andare a marcare. E così riemergono i soliti discorsi ed i rimpianti: da una partita segnata ad un'altra che poteva essere vinta. In effetti, il gioco del Benetton si dimostra efficace e bello da vedere: mischia che incide, arioso al largo e con soluzioni tattiche differenziate. Il possesso è una piacevole realtà, la touche (due perse, ma sempre verso la fine) funziona e c'è anche chi riesce a trovare l'angolino giusto usando il piede. Come da più parti ammesso, Treviso sta esprimendo un gioco tra i migliori, se non il migliore, del RaboDirect Pro12. Ma non basta l'estetica: bisogna anche saper concretizzare e non essere ricordati solo per quelli che "regalano mete" all'avversario ancor prima di uscire dallo spogliatoio. Credo ci voglia ancora un po' di pazienza per veder maturare le "teste" ancor più che il fisico: la strada è quella giusta e quando il volano sarà a pieno regime, potremo ammirare una squadra che darà veramente del filo da torcere a tutti, sia dentro che fuori le mura amiche. E Smith? Si farà incantare dalle sirene che lo tentano? Il presidente Zatta ha detto, ultimamente, che lui vorrebbe fortemente che Franco restasse alla guida del Benetton, ma che i matrimoni si fanno in due...
Franco
La prima meta del Leinster dopo circa 40 secondi dal calcio d'inizio: proprio sul calcio di partenza una presa errata di De Jager provoca un "in avanti" e gli irlandesi ne approfittano immediatamente per bucare una difesa non ancora ben piazzata. 7 a 0. Sette minuti dopo, ancora protagonista la difesa Trevigiana, che chiamare approssimativa è un eufemismo, e il risultato dopo otto minuti è di 14 - 3 (tra le due mete un calcio di Botes). Poi il discorso cambia. Treviso inizia a giocare come sa: mischia poderosa (solo nel finale ha accusato qualche acciacco), possesso a più fasi, ed occupazione del territorio avversario. Pian piano riesce a rosicchiare tutto il vantaggio ai più quotati ed esperti irlandesi ed a portarsi sul 20-20 grazie ai piazzati di Botes ed alla meta di Vosawai. Ma la facile trasformazione è fallita da Botes, negando il vantaggio a Treviso. Altri due facili calci non entrano, denotando il nervosismo del, fin li, ottimo calciatore e di tutta la squadra che, più che veloce, è frenetica. E sbaglia. Così facendo, incassa la terza meta da "pollo", con una difesa troppo occupata a decidere chi doveva placcare, anzichè intervenire drasticamente per fermare chi si è potuto fare una ventina di metri in tranquillità, prima di andare a marcare. E così riemergono i soliti discorsi ed i rimpianti: da una partita segnata ad un'altra che poteva essere vinta. In effetti, il gioco del Benetton si dimostra efficace e bello da vedere: mischia che incide, arioso al largo e con soluzioni tattiche differenziate. Il possesso è una piacevole realtà, la touche (due perse, ma sempre verso la fine) funziona e c'è anche chi riesce a trovare l'angolino giusto usando il piede. Come da più parti ammesso, Treviso sta esprimendo un gioco tra i migliori, se non il migliore, del RaboDirect Pro12. Ma non basta l'estetica: bisogna anche saper concretizzare e non essere ricordati solo per quelli che "regalano mete" all'avversario ancor prima di uscire dallo spogliatoio. Credo ci voglia ancora un po' di pazienza per veder maturare le "teste" ancor più che il fisico: la strada è quella giusta e quando il volano sarà a pieno regime, potremo ammirare una squadra che darà veramente del filo da torcere a tutti, sia dentro che fuori le mura amiche. E Smith? Si farà incantare dalle sirene che lo tentano? Il presidente Zatta ha detto, ultimamente, che lui vorrebbe fortemente che Franco restasse alla guida del Benetton, ma che i matrimoni si fanno in due...
Franco
domenica 27 novembre 2011
Quando la giustizia sportiva è cieca, sorda e ottusa…
L'Ufficio di Procura Antidoping ha deferito la terza linea del Petrarca Filippo Giusti al Tribunale Nazionale Antidoping del Coni, chiedendo due mesi di squalifica.
La vicenda risale al 22 ottobre scorso, quando il giocatore risultò positivo alle sostanze Prednisone e Prednisolone durante un controllo effettuato dopo il match
di campionato Petrarca-I Cavalieri Prato.
Beh, che succede? A Padova sono impazziti? Il Petrarca abbandona il suo stile sportivo e di vita che lo ha sempre contraddistinto e si mette a distribuire doping fra i suoi giocatori?
No, tranquilli, niente di tutto ciò. E neanche di doping si tratta. Ma solo di stupidaggini da burocrati passacarte che non usano la ragionevolezza e il buon senso come linea guida. Filippo Giusti non si è dopato. Ha solo assunto dei farmaci per curare un’infezione all’orecchio. Dietro prescrizione medica e con le dovute comunicazioni di prassi da parte della società alle strutture federali preposte. Tutto ok dunque?
No. Il giocatore viene prima sospeso e poi squalificato per due mesi. Ma non basta. La farsa raggiunge livelli incredibili laddove, nello stesso comunicato che annuncia il provvedimento di squalifica, si legge che vengono riconosciute l’estraneità e la buona fede del giocatore. Incredibile, vero? Eppure è così. E’ l’effetto della burocrazia portata a livelli esasperati e che abbandona ogni buon senso sulla porta degli uffici federali.
La motivazione della squalifica sarebbe che la società Petrarca lo ha portato in panchina e dunque iscritto ufficialmente su foglio gara sentendosi liberata da ogni altro obbligo o restrizione dopo aver inviato via fax tutta la documentazione medica necessaria per giustificare l’uso dei farmaci da parte del giocatore. Invece no. La società avrebbe dovuto aspettare la risposta autorizzativa che però non è giunta. Motivi del ritardo? Non è dato saperli, ma il sospetto (forte) è che la documentazione inviata da Padova via fax si sia fermata da qualche parte nei palazzi romani tra una pausa capuccino e l’altra…
Ma intanto la giustizia sportiva ha fatto il suo corso, la giustizia ha trionfato, giustizia è fatta. Il fellone dopato è stato squalificato. Giustificato e in buona fede ma colpevole e dunque punito.
Il Petrarca ha presentato ovviamente ricorso e –si legge nel comunicato ufficiale della società- confida nel
buon esito del procedimento, attendendo con fiducia la decisione del Tribunale antidoping.
Lasciatemelo dire: la burocrazia ci uccide e ancor più ci uccidono i burocrati che non usano il buon senso. Se irregolarità c’è stata, buon senso vorrebbe che fosse applicata una sanzione alla società, non certo al giocatore riconosciuto incolpevole e in buona fede. Ridicoli.
Anzulin
sabato 26 novembre 2011
Eccellenza, si ricomincia.
Ci siamo, dopo la pausa per la Amlin Cup riprende il massimo campionato italiano denominato d’Eccellenza. Per la verità di eccellenza se n’è vista poca nel turno europeo con batoste sonanti e mete subite a grappoli indistintamente da tutte le squadre italiane partecipanti al torneo. Tanto che da più parti “s’ode un ribollir di tini”, ovvero malumore e voglia di mettere in discussione la partecipazione italiana alla manifestazione continentale. L’obiezione: a che serve prendere punti e mete in gran quantità, visto il divario tra le nostre squadre (…d’Eccellenza) e quelle straniere? A chi giova?
C’è del vero nelle ragioni di chi vorrebbe boicottare la Amlin. Ma a ben guardare la situazione non è cambiata rispetto a qualche anno fa, non pochi ormai, quando prese il via il torneo europeo. E allora perché pensare di boicottarlo adesso se nulla è cambiato? Rimane comunque un banco di prova e di confronto, un momento di crescita dei giocatori e dei tecnici facendo fare loro esperienza nei confronti di avversari di qualità superiore che altrimenti non avrebbero occasione di affrontare, ecc. E, non dimentichiamolo, un’entrata economica mica da poco. La partecipazione alla Amlin Cup vale un bel po’ di soldi per i club che vi partecipano. E con i tempi che corrono sono più che mai graditi e utili.
Ma veniamo all’Eccellenza che vede di fronte nell’incontro clou della V° giornata il Rovigo e i Crociati Parma. Almeno sulla carta, perché non è che le due squadre se la passino granchè bene. Il Rovigo è partito al rallentatore incappando in qualche passo falso che ha subito messo in crisi la fiducia della tifoseria e dell’ambiente. Tant’è che la società è immediatamente corsa ai ripari mettendo sotto contratto un nuovo giocatore straniero, Hendro Scholtz, terza linea sudafricano, ex Springbok. Il Parma sta messo peggio del Rovigo con un inizio campionato largamente al di sotto delle attese e con qualche sconfitta di troppo. Insomma i presupposti per vedere battaglia al Battaglini (…pardon!) ci sono tutti, grossi punti interrogativi invece sulla qualità.
Probabilmente la partita più interessante, in realtà, potrebbe essere Mogliano-Prato. La squadra veneta è forse una delle sorprese del campionato, subito dopo il Calvisano, mentre il Prato si conferma squadra forte e quadrata dalle grandi ambizioni niente affatto nascoste. Rimane sempre il dubbio, parlo a livello personale, che l’impostazione di gioco data al Mogliano dal suo tecnico Casellato sia effettivamente l’opzione migliore. Ma parlo da semplice appassionato, non certo da tecnico, quindi le mie osservazioni lasciano il tempo che trovano.
Gli altri incontri della giornata, Lazio-Calvisano e Reggio-Petrarca non dovrebbero offrire grosse sorprese. Il Calvisano si è dimostrata la squadra che tutti si aspettavano, forte e ambiziosa, che ha subito chiarito le sue intenzioni per questa stagione, nonostante sia una neopromossa. Il Petrarca, dal canto suo, dovrebbe avere la meglio dell’altra neo promossa Reggio, anche se finora non ha convinto per nulla la platea di esigenti appassionati padovani che vorrebbero molto di più dalla squadra campione d’Italia. Sia in termini di gioco che di risultati. Tuttavia la disparità delle forze in campo dovrebbe comunque dare ragione alla mia squadra del cuore, pur conti tutti i limiti di gioco attuali.
Una chiosa generale prima di salutarci. Siamo agli inizi della stagione. Il campionato è lungo ed entrerà nel vivo, come al solito, soltanto dopo la pausa del VI Nazioni. Per vedere davvero tutte le carte in tavolo dovremo aspettare fino ad allora. Per il momento i club vivono un po’ alla giornata, per arrivare nel migliore dei modi alla fase cruciale.
Buon rugby a tutti.
Anzulin
V giornata Eccellenza 26-27.11.11 h. 15.00
Mantovani Lazio v Cammi Calvisano
Femi-CZ Rovigo v Crociati Rugby FC
Rugby Reggio v Petrarca Padova
Marchiol Mogliano v Estra I Cavalieri Prato
Classifica:
Cammi Calvisano e Estra I Cavalieri Prato punti 15; Femi-CZ Vea Rovigo Delta punti 12; Petrarca Padova punti 11; Marchiol Mogliano punti 10; Mantovani Lazio e Banca Monte Parma Crociati punti 7; San Gregorio Catania e L’Aquila Rugby punti 5; Rugby Reggio punti 4.
C’è del vero nelle ragioni di chi vorrebbe boicottare la Amlin. Ma a ben guardare la situazione non è cambiata rispetto a qualche anno fa, non pochi ormai, quando prese il via il torneo europeo. E allora perché pensare di boicottarlo adesso se nulla è cambiato? Rimane comunque un banco di prova e di confronto, un momento di crescita dei giocatori e dei tecnici facendo fare loro esperienza nei confronti di avversari di qualità superiore che altrimenti non avrebbero occasione di affrontare, ecc. E, non dimentichiamolo, un’entrata economica mica da poco. La partecipazione alla Amlin Cup vale un bel po’ di soldi per i club che vi partecipano. E con i tempi che corrono sono più che mai graditi e utili.
Ma veniamo all’Eccellenza che vede di fronte nell’incontro clou della V° giornata il Rovigo e i Crociati Parma. Almeno sulla carta, perché non è che le due squadre se la passino granchè bene. Il Rovigo è partito al rallentatore incappando in qualche passo falso che ha subito messo in crisi la fiducia della tifoseria e dell’ambiente. Tant’è che la società è immediatamente corsa ai ripari mettendo sotto contratto un nuovo giocatore straniero, Hendro Scholtz, terza linea sudafricano, ex Springbok. Il Parma sta messo peggio del Rovigo con un inizio campionato largamente al di sotto delle attese e con qualche sconfitta di troppo. Insomma i presupposti per vedere battaglia al Battaglini (…pardon!) ci sono tutti, grossi punti interrogativi invece sulla qualità.
Probabilmente la partita più interessante, in realtà, potrebbe essere Mogliano-Prato. La squadra veneta è forse una delle sorprese del campionato, subito dopo il Calvisano, mentre il Prato si conferma squadra forte e quadrata dalle grandi ambizioni niente affatto nascoste. Rimane sempre il dubbio, parlo a livello personale, che l’impostazione di gioco data al Mogliano dal suo tecnico Casellato sia effettivamente l’opzione migliore. Ma parlo da semplice appassionato, non certo da tecnico, quindi le mie osservazioni lasciano il tempo che trovano.
Gli altri incontri della giornata, Lazio-Calvisano e Reggio-Petrarca non dovrebbero offrire grosse sorprese. Il Calvisano si è dimostrata la squadra che tutti si aspettavano, forte e ambiziosa, che ha subito chiarito le sue intenzioni per questa stagione, nonostante sia una neopromossa. Il Petrarca, dal canto suo, dovrebbe avere la meglio dell’altra neo promossa Reggio, anche se finora non ha convinto per nulla la platea di esigenti appassionati padovani che vorrebbero molto di più dalla squadra campione d’Italia. Sia in termini di gioco che di risultati. Tuttavia la disparità delle forze in campo dovrebbe comunque dare ragione alla mia squadra del cuore, pur conti tutti i limiti di gioco attuali.
Una chiosa generale prima di salutarci. Siamo agli inizi della stagione. Il campionato è lungo ed entrerà nel vivo, come al solito, soltanto dopo la pausa del VI Nazioni. Per vedere davvero tutte le carte in tavolo dovremo aspettare fino ad allora. Per il momento i club vivono un po’ alla giornata, per arrivare nel migliore dei modi alla fase cruciale.
Buon rugby a tutti.
Anzulin
V giornata Eccellenza 26-27.11.11 h. 15.00
Mantovani Lazio v Cammi Calvisano
Femi-CZ Rovigo v Crociati Rugby FC
Rugby Reggio v Petrarca Padova
Marchiol Mogliano v Estra I Cavalieri Prato
Classifica:
Cammi Calvisano e Estra I Cavalieri Prato punti 15; Femi-CZ Vea Rovigo Delta punti 12; Petrarca Padova punti 11; Marchiol Mogliano punti 10; Mantovani Lazio e Banca Monte Parma Crociati punti 7; San Gregorio Catania e L’Aquila Rugby punti 5; Rugby Reggio punti 4.
venerdì 25 novembre 2011
RaboDirect Pro 12 - Benetton - Leinster
Sabato 26 novembre, alle ore 15:00, si disputerà la nona giornata del torneo "celtico", che vedrà quali protagonisti nel terreno di Monigo il Benetton Treviso ed i campioni d'Europa del Leinster. Ecco le formazioni delle squadre:
Benetton Treviso
15 Luke McLean
14 Benjamin De Jager
13 Tommaso Benvenuti
12 Alberto Sgarbi
11 Brendan Williams
10 Kristopher Burton
9 Tobias Botes
8 Robert Barbieri
7 Alessandro Zanni
6 Paul Derbyshire
5 Valerio Bernabò
4 Antonio Pavanello (capitano)
3 Lorenzo Cittadini
2 Enrico Ceccato
1 Michele Rizzo
A disposizione:
16 Franco Sbaraglini
17 Matteo Muccignat
18 Ignacio Fernandez Rouyet
19 Benjamin Vermaak
20 Manoa Vosawai
21 Francesco Minto
22 Fabio Semenzato
23 Alberto Di Bernardo
Head Coach: Franco Smith.
Leinster
15 Luke Fitzgerald
14 Fergus McFadden
13 Eoin O'Malley
12 Gordon D'Arcy
11 Fionn Carr
10 Ian Madigan
9 Eoin Reddan
8 Leo Auva'a
7 Shane Jennings (capitano)
6 Rhys Ruddock
5 Devin Toner
4 Damian Browne
3 Jamie Hagan
2 Sean Cronin
1 Cian Healy
A disposizione:
16 Aaron Dundon
17 Jack McGrath
18 Nathan White
19 Kevin McLaughlin
20 Jamie Heaslip
21 Isaac Boss
22 Noel Reid
23 Brendan Macken
Head Coach: Joe Schmidt.
La partita sarà teletrasmessa da RAI Sport 2 a partire dalle ore 14:50. Telecronisti Riccardo Pescdante ed Andrea Gritti. A bordo campo Maria Pia Zorzi.
L'incontro può anche essere seguito via radio sulle frequenze di Radio VenetoUno, 97.5, ed in streaming sul sito internet www.venetouno.it, con il commento di Emanuele Spironello.
Benetton Treviso
15 Luke McLean
14 Benjamin De Jager
13 Tommaso Benvenuti
12 Alberto Sgarbi
11 Brendan Williams
10 Kristopher Burton
9 Tobias Botes
8 Robert Barbieri
7 Alessandro Zanni
6 Paul Derbyshire
5 Valerio Bernabò
4 Antonio Pavanello (capitano)
3 Lorenzo Cittadini
2 Enrico Ceccato
1 Michele Rizzo
A disposizione:
16 Franco Sbaraglini
17 Matteo Muccignat
18 Ignacio Fernandez Rouyet
19 Benjamin Vermaak
20 Manoa Vosawai
21 Francesco Minto
22 Fabio Semenzato
23 Alberto Di Bernardo
Head Coach: Franco Smith.
Leinster
15 Luke Fitzgerald
14 Fergus McFadden
13 Eoin O'Malley
12 Gordon D'Arcy
11 Fionn Carr
10 Ian Madigan
9 Eoin Reddan
8 Leo Auva'a
7 Shane Jennings (capitano)
6 Rhys Ruddock
5 Devin Toner
4 Damian Browne
3 Jamie Hagan
2 Sean Cronin
1 Cian Healy
A disposizione:
16 Aaron Dundon
17 Jack McGrath
18 Nathan White
19 Kevin McLaughlin
20 Jamie Heaslip
21 Isaac Boss
22 Noel Reid
23 Brendan Macken
Head Coach: Joe Schmidt.
La partita sarà teletrasmessa da RAI Sport 2 a partire dalle ore 14:50. Telecronisti Riccardo Pescdante ed Andrea Gritti. A bordo campo Maria Pia Zorzi.
L'incontro può anche essere seguito via radio sulle frequenze di Radio VenetoUno, 97.5, ed in streaming sul sito internet www.venetouno.it, con il commento di Emanuele Spironello.
mercoledì 16 novembre 2011
Ecco il Four Nation...ehm...Castle Rugby Championship
In attesa di conoscere le sedi delle varie partite, ecco il calendario della prima storica edizione.
18 Agosto
Australia-Nuova Zelanda
Sud Africa-Argentina
25 Agosto
Nuova Zelanda-Australia
Argentina-Sud Africa
8 Settembre
Australia-Sud Africa
Nuova Zelanda-Argentina
15 Settembre
Australia-Argentina
Nuova Zelanda-Sud Africa
29 Settembre
Sud Africa-Australia
Argentina-Nuova Zelanda
6 Ottobre
Sud Africa-Nuova Zelanda
Argentina-Australia
Giampaolo
THE CASTLE RUGBY CHAMPIONSHIP 2012
18 Agosto
Australia-Nuova Zelanda
Sud Africa-Argentina
25 Agosto
Nuova Zelanda-Australia
Argentina-Sud Africa
8 Settembre
Australia-Sud Africa
Nuova Zelanda-Argentina
15 Settembre
Australia-Argentina
Nuova Zelanda-Sud Africa
29 Settembre
Sud Africa-Australia
Argentina-Nuova Zelanda
6 Ottobre
Sud Africa-Nuova Zelanda
Argentina-Australia
Giampaolo
martedì 15 novembre 2011
Addio Solly...
Solly Tyibilika |
Solly aveva disputato otto test, segnando tre mete, in casacca Bokke e vantava 158 presenze nel first-class rugby sudafricano con ben 24 mete realizzate dove fu prim'attore con Sharks, Lions, Griqualand West e Border. Anche 16 presenze con gli Sharks nel Super14 confermano la caratura di questa buonissima terza-ala.
Il celebrato club Hamiltons di Città del Capo pagherà buona parte delle spese funebri di Solly in un momento in cui il giocatore se la passava maluccio. Solly lascia moglie e due figli piccolissimi.
La vita costa davvero uno sputo, o anche meno, nel "nuovo" Sud Africa del dopo-apartheid quello che "Madiba" Mandela voleva uguale per tutti e davvero una famiglia di quasi cinquanta milioni di TUTTI SUDAFRICANI.
Dall'anno in cui de Klerk concesse la parità ai non-bianchi, 1990, succede di tutto e di più ogni giorno.
Basti ricordare, ad esempio, che il presidente della "Rainbow Nation", Jacob Zuma, è un ex-assassino rivoluzionario dell'African National Congress.
Questi individui stanno forse facendo tanto meglio di gentaccia come "Krokodil" Botha et similia?
Giampaolo
lunedì 14 novembre 2011
Risultati 1° turno Heineken Cup 2011/2012
H.C.: Saracens 42 - Benetton 17
Dal sito del Benetton Rugby
MARCATORI: pt 3' e 19' O. Farrell p.; 22' O. Farrell meta tr. O. Farrell; 27' De Waal p.; 40' O. Farrell p.; st 6' Strettle meta tr. O. Farrell; 20' Wyles meta; 24' Joubert meta tr. O. Farrell; 33' Sbaraglini meta tr. De Waal; 37' Smit meta tr. O. Farrell; 39' Padrò meta tr. De Waal.
SARACENS: Wyles (st 20' Goode); Strettle, O. Farrell, Barritt (st 24' Powell), Short; Hodgson, de Kock (pt 17' Spencer); Joubert, Saull (pt 2' Melck, pt 8' Saull), Brown; H. Smith, Borthwick (st 24' Kruis); Stevens (st 15' Carstens), Brits (st 16' Smit), Gill (st 15' Nieto). All. McCall.
BENETTON TREVISO: Nitoglia; De Jager (st 35' Burton), Benvenuti, Sgarbi, Williams; De Waal, Semenzato (st 36' Botes); Barbieri (st 8' Vosawai), Zanni, Vermaak; Van Zyl (st 20' Bernabò), A. Pavanello (st 8' Padrò); Cittadini (st 13' Fernandez Rouyet), Vidal (st 8' Sbaraglini), Rizzo (st 20' Di Santo). All. Smith.
ARBITRO: Lacey della Federazione Irlandese.
NOTE: pt 16-3; cartellino giallo a: Brits (pt 26'), Vidal (pt 33'); spettatori: 5077; Heineken man of the match: Owen Farrell (Saracens); calciatori: Saracens (Farrell 7/10), Benetton Treviso (De Waal 3/3); punti in classifica: Saracens 5, Benetton Treviso 0.
Inizia male, con una sconfitta, la campagna europea del Benetton Treviso, che lascia il Vicarage Road di Londra, battuto dal team di casa dei Saracens per 42-17.
I Campioni d'Inghilterra si sono da subito dimostrati troppo forti per i Leoni, ispirati da una grande prova del giovane talento Owen Farrell. Alla fine, per lui, tanto bel gioco, un 7 su 10 dalla piazzola ed il titolo di man of the match.
La pioggia saluta l'inizio dell'Heineken Cup per il XV della Marca e subito si capisce che l'incontro sarà in salita per Antonio Pavanello e compagni che subiscono al 3' e al 19' l'uno-due di Farrell che porta la squadra inglese sul 6-0.
Lo stesso giovane, ammirato in estate anche a Treviso nel Junior World Championship con la maglia dell'Inghiltera, realizza al 22' la prima meta di giornata (foto in basso).
Short fa il break e serve Hodgson che calcia a seguire nello spazio. La palla vaga incontrollata all'interno dell'area di meta ed il primo ad arrivare è il trequarti figlio d'arte.
Al 27' Willem De Waal segna i primi tre punti dei suoi, ma il Benetton continua a soffrire, soprattutto in rimessa laterale e all'ultimo istante di nuovo Farrell chiude la prima frazione di gioco sul 16-3.
La ripresa si apre ancora una volta con i Saracens in attacco ed i Leoni faticano a contenere gli assalti della formazione albionica.
Al 6' i rossoneri conquistano una rimessa laterale nei ventidue del Treviso ed impostano un maul avanzante. Il tallonatore Brits fa uscire la palla e ricicla all'interno per Strettle che segna la seconda meta (nella foto in alto).
I cambi voluti da entrambe le squadre cercano in qualche modo di spostare l'inerzia della partita, ma i Saracens continuano ad attaccare ed al 20' Wyles finalizza alla grande andando a segnare all'angolino.
E' il momento più duro per i Leoni che subiscono anche la meta del bonus in favore del XV britannico, grazie alla potenza fisica del numero 8 Joubert.
Il Benetton, tuttavia, non demorde e cerca di regalare comunque un minimo di gioia ai tifosi partiti dall'Italia, ma arrivati anche dall'Inghilterra per sostenerlo.
E così nei minuti finali, Brendan Williams inventa e Sbaraglini finalizza per la prima meta, mentre all'ultimo minuto è Gonzalo Padrò a segnare.
In mezzo, soddisfazione personale per il capitano degli Springboks John Smit, che realizza la quinta meta della sua squadra, nel giorno del suo debutto con i Saracens.
MARCATORI: pt 3' e 19' O. Farrell p.; 22' O. Farrell meta tr. O. Farrell; 27' De Waal p.; 40' O. Farrell p.; st 6' Strettle meta tr. O. Farrell; 20' Wyles meta; 24' Joubert meta tr. O. Farrell; 33' Sbaraglini meta tr. De Waal; 37' Smit meta tr. O. Farrell; 39' Padrò meta tr. De Waal.
SARACENS: Wyles (st 20' Goode); Strettle, O. Farrell, Barritt (st 24' Powell), Short; Hodgson, de Kock (pt 17' Spencer); Joubert, Saull (pt 2' Melck, pt 8' Saull), Brown; H. Smith, Borthwick (st 24' Kruis); Stevens (st 15' Carstens), Brits (st 16' Smit), Gill (st 15' Nieto). All. McCall.
BENETTON TREVISO: Nitoglia; De Jager (st 35' Burton), Benvenuti, Sgarbi, Williams; De Waal, Semenzato (st 36' Botes); Barbieri (st 8' Vosawai), Zanni, Vermaak; Van Zyl (st 20' Bernabò), A. Pavanello (st 8' Padrò); Cittadini (st 13' Fernandez Rouyet), Vidal (st 8' Sbaraglini), Rizzo (st 20' Di Santo). All. Smith.
ARBITRO: Lacey della Federazione Irlandese.
NOTE: pt 16-3; cartellino giallo a: Brits (pt 26'), Vidal (pt 33'); spettatori: 5077; Heineken man of the match: Owen Farrell (Saracens); calciatori: Saracens (Farrell 7/10), Benetton Treviso (De Waal 3/3); punti in classifica: Saracens 5, Benetton Treviso 0.
Inizia male, con una sconfitta, la campagna europea del Benetton Treviso, che lascia il Vicarage Road di Londra, battuto dal team di casa dei Saracens per 42-17.
I Campioni d'Inghilterra si sono da subito dimostrati troppo forti per i Leoni, ispirati da una grande prova del giovane talento Owen Farrell. Alla fine, per lui, tanto bel gioco, un 7 su 10 dalla piazzola ed il titolo di man of the match.
La pioggia saluta l'inizio dell'Heineken Cup per il XV della Marca e subito si capisce che l'incontro sarà in salita per Antonio Pavanello e compagni che subiscono al 3' e al 19' l'uno-due di Farrell che porta la squadra inglese sul 6-0.
Lo stesso giovane, ammirato in estate anche a Treviso nel Junior World Championship con la maglia dell'Inghiltera, realizza al 22' la prima meta di giornata (foto in basso).
Short fa il break e serve Hodgson che calcia a seguire nello spazio. La palla vaga incontrollata all'interno dell'area di meta ed il primo ad arrivare è il trequarti figlio d'arte.
Al 27' Willem De Waal segna i primi tre punti dei suoi, ma il Benetton continua a soffrire, soprattutto in rimessa laterale e all'ultimo istante di nuovo Farrell chiude la prima frazione di gioco sul 16-3.
La ripresa si apre ancora una volta con i Saracens in attacco ed i Leoni faticano a contenere gli assalti della formazione albionica.
Al 6' i rossoneri conquistano una rimessa laterale nei ventidue del Treviso ed impostano un maul avanzante. Il tallonatore Brits fa uscire la palla e ricicla all'interno per Strettle che segna la seconda meta (nella foto in alto).
I cambi voluti da entrambe le squadre cercano in qualche modo di spostare l'inerzia della partita, ma i Saracens continuano ad attaccare ed al 20' Wyles finalizza alla grande andando a segnare all'angolino.
E' il momento più duro per i Leoni che subiscono anche la meta del bonus in favore del XV britannico, grazie alla potenza fisica del numero 8 Joubert.
Il Benetton, tuttavia, non demorde e cerca di regalare comunque un minimo di gioia ai tifosi partiti dall'Italia, ma arrivati anche dall'Inghilterra per sostenerlo.
E così nei minuti finali, Brendan Williams inventa e Sbaraglini finalizza per la prima meta, mentre all'ultimo minuto è Gonzalo Padrò a segnare.
In mezzo, soddisfazione personale per il capitano degli Springboks John Smit, che realizza la quinta meta della sua squadra, nel giorno del suo debutto con i Saracens.
domenica 13 novembre 2011
Bienvenu, Jacques!
Nei giorni scorsi a Bologna la FIR ha presentato ufficialmente il nuovo capo allenatore della sbandata e deficitaria nazionale italica: Jacques Brunel.
Cinquantasette anni, ex-estremo dell'Auch, quindi in un ruolo assolutamente topico del nostro gioco, Brunel nell'ultimo decennio ha fatto spesso parlare di sé come allenatore ai massimi livelli. Per sette anni è stato assistente del pessimo ed irritate Laporte alla guida della nazionale francese (2001-2007) per poi portare il Perpignan al trionfo in campionato dopo la bellezza di cinquantaquattro anni di digiuno.
Quest'uomo dai baffetti semi-brizzolati è davvero una delle menti più profonde e creative del rugby mondiale e può vantare una conoscenza ed una duttilità di idee notevolissima.
Per un gruppo della nazionale italiana che storicamente è strangolato dalla mafia dei procuratori, cancro-Dominguez in primis, e dalle ingerenze federali di ogni genere l'arrivo di Brunel può veramente significare un deciso cambio di rotta, sempre che DAVVERO si intenda cambiare il percorso imboccato a fine 1996 con la prima elezione del tumore-Dondi a presidente.
La partenza di Brunel comunque, pragmatismo a parte, non è stata delle più felici avendo già dichiarato che il Sei Nazioni del 2012 vedrà l'utilizzo della vecchia guardia già presente in squadra per poi solo in un secondo momento incominciare progressivamente a inserire vitale linfa giovane.
Considerato infatti il bisogno PRIORITARIO di cambiare la tendenza di uno schifo vergognoso di squadra e di gruppo del genere, sarebbe molto meglio avere il coraggio di scelte forti ma che creino un embrione di speranza.
Auguri Brunel: ne hai bisogno tanto.
Non sai ancora in quale bega ti sei cacciato.
I PRECEDENTI TECNICI "BRUCIATI" NELL'ERA DONDI
1) Georges Coste 1996-1999 (dimissionario prima del Mondiale 1999 causa ammutinamento della squadra durante la nefasta tournée in Sud Africa guidata dai telefonini qui in Italia di Dominguez e scherani)
2) Brad Johnstone 2000-2002 (sostituito con un anno di anticipo rispetto alla scadenza del contratto. Mai entrato nella filosofia del rugby non-neozelandese con in aggiunta una cocciutaggine e un'arroganza disarmanti)
3) John Kirwan 2003-2006 (sostitutito con un anno di anticipo rispetto alla scadenza del contratto. Salutato come l'uomo della svolta dopo la devastante esperienza di Johnstone, ha dimostrato in realtà di essere un mediocrissimo coach a fronte invece di una carriera di giocatore davvero eccellente. Appena venne nominato capo-allenatore dichiarò: "Entro otto anni porterò l'Italia a vincere il Grande Slam nel Sei Nazioni")
4) Pierre Berbizier 2006-2007 (l'unico tecnico che, realista più del re, abbia fatto qualcosa di utile e costruttivo per migliorare gioco e mentalità della nazionale italiana. Pragmatico, ha dovuto fare con quel che aveva ma la scarsezza di qualità nei giocatori non gli ha impedito di ottenere risultati ben superiori a quanto previsto sulla carta. La FIR avrebbe dovuto tenerlo anche per il quadriennio seguente ma i servi dondiani furono troppo stupidi per capirlo)
5) Nick Mallett 2008-2011 (tre vittorie e diciassette sconfitte nelle quattro edizioni del Sei Nazioni in cui ha diretto la nazionale. Due sono arrivate contro la Scozia e una per harakiri-borioso della Francia. Non si sono visti progressi, anzi regressi con l'utilizzo di gente come Orquera, Canavosio e compagnia cantante a scapito di promesse come Marcato, Nitoglia ecc)
Giampaolo
Cinquantasette anni, ex-estremo dell'Auch, quindi in un ruolo assolutamente topico del nostro gioco, Brunel nell'ultimo decennio ha fatto spesso parlare di sé come allenatore ai massimi livelli. Per sette anni è stato assistente del pessimo ed irritate Laporte alla guida della nazionale francese (2001-2007) per poi portare il Perpignan al trionfo in campionato dopo la bellezza di cinquantaquattro anni di digiuno.
Quest'uomo dai baffetti semi-brizzolati è davvero una delle menti più profonde e creative del rugby mondiale e può vantare una conoscenza ed una duttilità di idee notevolissima.
Per un gruppo della nazionale italiana che storicamente è strangolato dalla mafia dei procuratori, cancro-Dominguez in primis, e dalle ingerenze federali di ogni genere l'arrivo di Brunel può veramente significare un deciso cambio di rotta, sempre che DAVVERO si intenda cambiare il percorso imboccato a fine 1996 con la prima elezione del tumore-Dondi a presidente.
La partenza di Brunel comunque, pragmatismo a parte, non è stata delle più felici avendo già dichiarato che il Sei Nazioni del 2012 vedrà l'utilizzo della vecchia guardia già presente in squadra per poi solo in un secondo momento incominciare progressivamente a inserire vitale linfa giovane.
Considerato infatti il bisogno PRIORITARIO di cambiare la tendenza di uno schifo vergognoso di squadra e di gruppo del genere, sarebbe molto meglio avere il coraggio di scelte forti ma che creino un embrione di speranza.
Auguri Brunel: ne hai bisogno tanto.
Non sai ancora in quale bega ti sei cacciato.
I PRECEDENTI TECNICI "BRUCIATI" NELL'ERA DONDI
1) Georges Coste 1996-1999 (dimissionario prima del Mondiale 1999 causa ammutinamento della squadra durante la nefasta tournée in Sud Africa guidata dai telefonini qui in Italia di Dominguez e scherani)
2) Brad Johnstone 2000-2002 (sostituito con un anno di anticipo rispetto alla scadenza del contratto. Mai entrato nella filosofia del rugby non-neozelandese con in aggiunta una cocciutaggine e un'arroganza disarmanti)
3) John Kirwan 2003-2006 (sostitutito con un anno di anticipo rispetto alla scadenza del contratto. Salutato come l'uomo della svolta dopo la devastante esperienza di Johnstone, ha dimostrato in realtà di essere un mediocrissimo coach a fronte invece di una carriera di giocatore davvero eccellente. Appena venne nominato capo-allenatore dichiarò: "Entro otto anni porterò l'Italia a vincere il Grande Slam nel Sei Nazioni")
4) Pierre Berbizier 2006-2007 (l'unico tecnico che, realista più del re, abbia fatto qualcosa di utile e costruttivo per migliorare gioco e mentalità della nazionale italiana. Pragmatico, ha dovuto fare con quel che aveva ma la scarsezza di qualità nei giocatori non gli ha impedito di ottenere risultati ben superiori a quanto previsto sulla carta. La FIR avrebbe dovuto tenerlo anche per il quadriennio seguente ma i servi dondiani furono troppo stupidi per capirlo)
5) Nick Mallett 2008-2011 (tre vittorie e diciassette sconfitte nelle quattro edizioni del Sei Nazioni in cui ha diretto la nazionale. Due sono arrivate contro la Scozia e una per harakiri-borioso della Francia. Non si sono visti progressi, anzi regressi con l'utilizzo di gente come Orquera, Canavosio e compagnia cantante a scapito di promesse come Marcato, Nitoglia ecc)
Giampaolo
mercoledì 9 novembre 2011
Ahi, ahi, FIR
Sembra impossibile, incontrandolo negli stadi, che Checchinato sia un mero esecutore delle politiche federali: occhialini da intellettuale, ex terza linea del Rovigo, poi del Benetton ed infine della Nazionale, sembra possa essere proprio uno che pensa con il proprio cervello. Invece... L'accattivante chimera alla scalata dei massimi livelli federali, probabilmente, l'ha un po' disturbato, inducendolo, forse, a ragionamenti, assimilati a qualli del capo, che nulla hanno a che fare con la realtà del rugby italiano, proiettato a livelli europei e, addirittura, mondiali. Ma si sa, la "pagnotta" è il primo obiettivo. E Troncon? Indomabile mediano di mischia, a livello mondiale nella sua epoca, non batte ciglio circa le scelte federali in relazione agli ultimi, idioti, dettami, circa la restrizione del numero degli stranieri a carico delle franchigie italiane. Da cinque a tre stranieri, per mera volontà dondiana (dicesi evidente imbecillità, ottusità e invidia, soprattutto per Treviso), nel perfetto ambito federale che mira all'improvvisazione, come dimostrato dagli ultimi undici anni di VI Nazioni, tempo sprecato a mostrare una vetrina senza specchi, vuota davanti e dietro. Qualcuno sa dire chi c'è dietro a Castrogiovanni e Perugini? Chi avanza alle spalle di Bortolami, Van Zyl , Del Fava e Geldenhuis? Terze linee? Beh, qualcosa c'è. Anche se solo a livello anagrafico (Parisse, Zanni), il prossimo mondiale proporrà ancora i nominativi odierni, unitamente a Derbishire, Filippucci e quant'altro. Mediani di mischia? Semenzato e Gori, ma non sono ancora il massimo e dietro di loro non si vedono talenti in emergenza. Apertura? E' il problema più grosso. Inutile addossare alle franchigie la responsabilità di non aver estratto dal cappello a cilindro nominativi validi per ricoprire un ruolo tanto importante quanto delicato. Ci sarebbe Burton, ma "the genius", Mallet, ha preferito Orquera (fallimentare in difesa e nei calci di spostamento), per dirigere i trequarti italiani agli ulitmi mondiali. Le accademie sono le (quasi) uniche, vere responsabili di questo deficit: per insufficienti parametri di struttura, mentalità, impostazione, preparazione, conduzione tecnica ed atletica e quant'altro. La FIR doveva rimpolpare di talenti le franchigie e la Nazionale: invece ha solo ingrassato se stessa, pachiderma ormai immobile, che erutta bestemmie rugbistiche e che giace nel suo talamo puzzolente, privo di lenzuola di ricambio, solo perchè l'indolenza ha prevalso sulla dinamica di una ristrutturazione radicale, impedita e dileggiata da una banda di mercenari al soldo... dell'euro e della "carega".
Ma torniamo alla Nazionale. Dopo Masi, forse ingiustamente eletto come tra i migliori giocatori dell'ultimo VI Nazioni, chi c'è? McLean? Per quanto tempo? E con quali garanzie di rendimento? E i sostituti di Mirko Bergamasco e Canale, anche se obiettivamente non difficili da trovare, visto il livello "de noantri", dove sono? Certo, Benvenuti potrebbe essere una garanzia, Sgarbi ha già "patito" la Nazionale, ma poi? E gli altri centri e le ali? Gli Aironi possono proporre qualcosa? E il Benetton? La polenta si fa nel paiolo con la farina che si possiede! A che serve l'accanimento della FIR sulla riduzione, ingiustificata ed intempestiva, del numero degli stranieri nelle franchigie del RaboDirect Pro12 da 5 a 3 a partire dal prossimo anno? A penalizzare le proprie franchigie? Perchè non si prende in considerazione, diversamente e per esempio, il reclutamento di atleti cosiddetti "eleggibili", da inserire nelle giovanili delle franchigie (o anche nel S10), aiutando il movimento e, così facendo, potenziando la Nazionale? A che serve, oggi come oggi, un S10 strutturato così com'è, senza spina dorsale, schermo cinematografico senza palcoscenico? Perchè la FIR non interviene su di esso con iniezioni mirate, di tipo culturale, propagandistico ed economico, atte ad elevarne il livello, perseguendo una politica (oggi tutt'altro che unitaria) atta allo sviluppo coerente, sistematico e globale del rugby, a partire dalle sue radici, prefiggendosi obiettivi comuni per tutte le società, a partire da una formazione degli educatori-allenatori uguale dappertutto in Italia? Difficile? Basterebbe copiare, senza paura di sentirsi inferiori, evitando di inventarsi soluzioni estemporanee, tardive, e comunque insinuanti e molto spesso deleterie. Dondi, abbi pietà di noi, vattene: e con te tutti i tuoi questuanti, ignobili esecutori di una politica sbagliata, privi di spina dorsale, idee, e senza dignità.
Franco
Ma torniamo alla Nazionale. Dopo Masi, forse ingiustamente eletto come tra i migliori giocatori dell'ultimo VI Nazioni, chi c'è? McLean? Per quanto tempo? E con quali garanzie di rendimento? E i sostituti di Mirko Bergamasco e Canale, anche se obiettivamente non difficili da trovare, visto il livello "de noantri", dove sono? Certo, Benvenuti potrebbe essere una garanzia, Sgarbi ha già "patito" la Nazionale, ma poi? E gli altri centri e le ali? Gli Aironi possono proporre qualcosa? E il Benetton? La polenta si fa nel paiolo con la farina che si possiede! A che serve l'accanimento della FIR sulla riduzione, ingiustificata ed intempestiva, del numero degli stranieri nelle franchigie del RaboDirect Pro12 da 5 a 3 a partire dal prossimo anno? A penalizzare le proprie franchigie? Perchè non si prende in considerazione, diversamente e per esempio, il reclutamento di atleti cosiddetti "eleggibili", da inserire nelle giovanili delle franchigie (o anche nel S10), aiutando il movimento e, così facendo, potenziando la Nazionale? A che serve, oggi come oggi, un S10 strutturato così com'è, senza spina dorsale, schermo cinematografico senza palcoscenico? Perchè la FIR non interviene su di esso con iniezioni mirate, di tipo culturale, propagandistico ed economico, atte ad elevarne il livello, perseguendo una politica (oggi tutt'altro che unitaria) atta allo sviluppo coerente, sistematico e globale del rugby, a partire dalle sue radici, prefiggendosi obiettivi comuni per tutte le società, a partire da una formazione degli educatori-allenatori uguale dappertutto in Italia? Difficile? Basterebbe copiare, senza paura di sentirsi inferiori, evitando di inventarsi soluzioni estemporanee, tardive, e comunque insinuanti e molto spesso deleterie. Dondi, abbi pietà di noi, vattene: e con te tutti i tuoi questuanti, ignobili esecutori di una politica sbagliata, privi di spina dorsale, idee, e senza dignità.
Franco
lunedì 7 novembre 2011
Fattore stranieri in RaboDirect Pro12: tensioni tra Benetton Treviso e FIR
Dalla prossima stagione di RaboDirect Pro12, le franchigie italiane potranno schierare, salvo accoglimento del ricorso della squadra di Treviso, solo 3 stranieri anzichè i 5 permessi fino alla fine dell'attuale torneo. Questo ha deliberato la FIR, infischiandosene del fatto che una società seria, diversamente da quello che sta dimostrandosi proprio la federazione, basa le proprie strategie soprattutto sulla programmazione. Evidentemente, Dondi & Co. non conoscono il significato del termine "programmazione", visto che ne hanno fatto sistematicamente a meno, basando l'attività federale solo su politiche tanto estemporanee quanto superficiali. A fronte di questa decisione, le franchigie italiane potranno trovarsi a dover forzatamente tagliare giocatori sotto contratto pluriennale, con le relative conseguenze economiche e di strategie di gioco che ciò potrebbe comportare. L'anno scorso, le norme FIR hanno imposto il taglio di Maddok che, al di la della penalizzazione economica, è stato comunque digerito abbastanza bene da società e tifosi biancoverdi, dato il contributo non proprio incisivo che il giocatore ha dato. E se l'anno prossimo dovesse toccare, per esempio, a Williams? La reazione non sarebbe certo morbida. Bene ha fatto il Benetton a presentare ricorso, a tutela dei propri interessi economici e sportivi.
Oltre a ciò, la norma che impone l'utilizzo di uno straniero per ogni ruolo, è quanto mai cervellotica: per esempio, non poter schierare una mediana tutta di giocatori stranieri, soprattutto in caso d'emergenza, è penalizzante, così come in seconda linea o in altri ruoli. In fin dei conti, i talenti italiani non dovrebbero scaturire dalle accademie? Che colpa hanno Aironi e Treviso se in Italia non c'è un'apertura degna di questo nome?
Nelle altre franchigie irlandesi, gallesi e scozzesi del RaboDirect Pro12 queste norme non esistono, permettendo loro di affrontare il torneo con più serenità e concretezza, soprattutto quando i giocatori d'interesse nazionale sono impegnati con la squadra del proprio Paese. Che poi Treviso abbia fatto bene anche schierando le terze scelte, questo va solo ascritto al merito della società, ma ciò non toglie che sarebbe bene che le normative italiane permettessero alle franchigie di giocarsela alla pari, almeno sotto quest'aspetto, con le altre formazioni del torneo.
Franco
Oltre a ciò, la norma che impone l'utilizzo di uno straniero per ogni ruolo, è quanto mai cervellotica: per esempio, non poter schierare una mediana tutta di giocatori stranieri, soprattutto in caso d'emergenza, è penalizzante, così come in seconda linea o in altri ruoli. In fin dei conti, i talenti italiani non dovrebbero scaturire dalle accademie? Che colpa hanno Aironi e Treviso se in Italia non c'è un'apertura degna di questo nome?
Nelle altre franchigie irlandesi, gallesi e scozzesi del RaboDirect Pro12 queste norme non esistono, permettendo loro di affrontare il torneo con più serenità e concretezza, soprattutto quando i giocatori d'interesse nazionale sono impegnati con la squadra del proprio Paese. Che poi Treviso abbia fatto bene anche schierando le terze scelte, questo va solo ascritto al merito della società, ma ciò non toglie che sarebbe bene che le normative italiane permettessero alle franchigie di giocarsela alla pari, almeno sotto quest'aspetto, con le altre formazioni del torneo.
Franco
sabato 5 novembre 2011
Benetton 11 - Edinburgh 22
Dalle stelle alle stalle. Dopo l'ubriacatura di mete segnate contro Newport, evidentemente la squadra di Smith oggi era ancora in fase di smaltimento. E' bastato un avversario (tra l'altro penultimo in classifica, fino a ieri) ben organizzato in difesa ed efficace nei calci di spostamento a mettere alle corde un Benetton privo di cervello e di grinta. Sempre sotto nel punteggio, abulico e raramente pericoloso, Treviso ha subìto sia nel possesso che nella conquista. Per giocare a questi livelli manca ancora maturità, costanza e consapevolezza delle proprie forze e di quelle dell'avversario. Mi sono sempre mostrato scettico nei confronti di chi, durante la settimana appena trascorsa, preveggeva vendemmiate di punti contro gli scozzesi: qualcosa mi diceva che non tutto sarebbe andato liscio. Burton irriconoscibile (soprattutto nel secondo tempo), raggruppamenti raramente avanzanti e troppo lenti per sorprendere una difesa sempre ben piazzata, calci di spostamento pietosi, una mischia molte volte in apnea, terze linee non determinanti (Vosawai, entrato nel secondo tempo, prende due palloni in tutto e per due volte commette "in avanti"). Irriconoscibile, il Benetton. Il loro calciatore (Leonard, e non c'era Parks) è stato quasi infallibile, marcando 17 punti (5 calci e una trasformazione). Poi la meta di Jacobsen.
Per Treviso, drop e calcio di Burton e la meta di Nitoglia. Da sottolineare un arbitro (scozzese...) che ha fatto di tutto per spezzettare il gioco di Treviso, che ha usato due metri e due misure, a favore dei suoi connazionali, nel giudicare i lanci in touche, il fuorigioco le entrate laterali in mischia e ancora di tutto e di più. Certo, se Treviso avesse segnato anche oggi una valanga di punti, non starei qui a dissertare sull'arbitro, anche perchè non è l'arbitro che fa la partita. Ma oggi se ne sono viste di tutti i colori. E' ora che chi di dovere agisca affinchè l'arbitraggio sia affidato a gente, almeno apparentemente, al di fuori di ogni sospetto: quindi, per prima cosa, di nazionalità diversa rispetto a quella delle squadre in campo. Altrimenti si rischia che anche la più piccola faziosità si trasformi in malafede bella e buona.
La prossima settimana inizia la Heineken Cup (avversario Saracens, a Londra). C'è da augurarsi che Treviso cambi registro, altrimenti si rischieranno i soliti, sistematici, cappotti.
Franco
Per Treviso, drop e calcio di Burton e la meta di Nitoglia. Da sottolineare un arbitro (scozzese...) che ha fatto di tutto per spezzettare il gioco di Treviso, che ha usato due metri e due misure, a favore dei suoi connazionali, nel giudicare i lanci in touche, il fuorigioco le entrate laterali in mischia e ancora di tutto e di più. Certo, se Treviso avesse segnato anche oggi una valanga di punti, non starei qui a dissertare sull'arbitro, anche perchè non è l'arbitro che fa la partita. Ma oggi se ne sono viste di tutti i colori. E' ora che chi di dovere agisca affinchè l'arbitraggio sia affidato a gente, almeno apparentemente, al di fuori di ogni sospetto: quindi, per prima cosa, di nazionalità diversa rispetto a quella delle squadre in campo. Altrimenti si rischia che anche la più piccola faziosità si trasformi in malafede bella e buona.
La prossima settimana inizia la Heineken Cup (avversario Saracens, a Londra). C'è da augurarsi che Treviso cambi registro, altrimenti si rischieranno i soliti, sistematici, cappotti.
Franco
venerdì 4 novembre 2011
Benetton Treviso - Edinburgo: le formazioni per domani
Sabato 5 novembre, alle ore 15, Benetton ed Edimburgh giocheranno, nel campo di Monigo, una delle sfide programmate nell'ambito dell'ottava giornata del RaboDirect Pro12.
Treviso, reduce dal roboante 50-24 contro Newport Dragons, lascia Williams e Semenzato in panchina, sostituendoli con McLean e Tobias Botes; cambio anche per il tallonatore Ceccato, sostituito da Sbaraglini.
Nell'Edimburgh mancherà il "cecchino" Paterson, causa problemi fisici, sostituito da Thompson. Non mancherà, invece, Tim Visser, attuale metaman del torneo.
Queste le formazioni di partenza:
Benetton Treviso
15 Ludovico Nitoglia
14 Tommaso Benvenuti
13 Ezio Galon
12 Alberto Sgarbi
11 Luke McLean
10 Kristopher Burton
9 Tobias Botes
8 Marco Filippucci
7 Alessandro Zanni
6 Francesco Minto
5 Corniel Van Zyl
4 Antonio Pavanello (capitano)
3 Lorenzo Cittadini
2 Franco Sbaraglini
1 Michele Rizzo
A disposizione:
16 Diego Vidal
17 Ignacio Fernandez Rouyet
18 Pedro Di Santo
19 Benjamin Vermaak
20 Manoa Vosawai
21 Fabio Semenzato
22 Willem De Waal
23 Brendan Williams
Head Coach: Franco Smith.
Edimburgh
15 Jim Thompson
14 Lee Jones
13 Nick De Luca
12 Matt Scott
11 Tim Visser
10 Harry Leonard
9 Mike Blair
8 Netani Talei
7 Ross Rennie
6 Dave Denton
5 Grant Gilchrist
4 Esteban Lozada
3 Geoff Cross
2 Ross Ford (capitano)
1 Allan Jacobsen
A disposizione:
16 Steven Lawrie
17 Kyle Traynor
18 Lewis Niven
19 Steven Turnbull
20 Stuart McInally
21 Chris Leck
22 Greig Laidlaw
23 Tom Brown
Head Coach: Michael Bradley.
Franco
Treviso, reduce dal roboante 50-24 contro Newport Dragons, lascia Williams e Semenzato in panchina, sostituendoli con McLean e Tobias Botes; cambio anche per il tallonatore Ceccato, sostituito da Sbaraglini.
Nell'Edimburgh mancherà il "cecchino" Paterson, causa problemi fisici, sostituito da Thompson. Non mancherà, invece, Tim Visser, attuale metaman del torneo.
Queste le formazioni di partenza:
Benetton Treviso
15 Ludovico Nitoglia
14 Tommaso Benvenuti
13 Ezio Galon
12 Alberto Sgarbi
11 Luke McLean
10 Kristopher Burton
9 Tobias Botes
8 Marco Filippucci
7 Alessandro Zanni
6 Francesco Minto
5 Corniel Van Zyl
4 Antonio Pavanello (capitano)
3 Lorenzo Cittadini
2 Franco Sbaraglini
1 Michele Rizzo
A disposizione:
16 Diego Vidal
17 Ignacio Fernandez Rouyet
18 Pedro Di Santo
19 Benjamin Vermaak
20 Manoa Vosawai
21 Fabio Semenzato
22 Willem De Waal
23 Brendan Williams
Head Coach: Franco Smith.
Edimburgh
15 Jim Thompson
14 Lee Jones
13 Nick De Luca
12 Matt Scott
11 Tim Visser
10 Harry Leonard
9 Mike Blair
8 Netani Talei
7 Ross Rennie
6 Dave Denton
5 Grant Gilchrist
4 Esteban Lozada
3 Geoff Cross
2 Ross Ford (capitano)
1 Allan Jacobsen
A disposizione:
16 Steven Lawrie
17 Kyle Traynor
18 Lewis Niven
19 Steven Turnbull
20 Stuart McInally
21 Chris Leck
22 Greig Laidlaw
23 Tom Brown
Head Coach: Michael Bradley.
Franco
giovedì 3 novembre 2011
RaboDirect Pro12
La classifica, aggiornata dopo la settima giornata del torneo, vede in testa ancora gli Ospreys con 24 punti. A seguire Munster e Leinster, appaiati a 22 punti. Ultimi gli Aironi con 6 punti. La squadra che ha realizzato più mete è quella dei Cardiff Blues (17 segnature, media di 2.4 a partita), seguita da Ospreys, Benetton e Ulster con 13. Le squadre che hanno segnato di meno sono Glasgow Warriors e Newport Gwent Dragons, con 9 centri (media di 1.3 a partita), ma Glasgow Warriors ne ha subite 10, mentre Newport 15 e ciò giustifica la differenza di 8 punti in classifica tra le due squadre (18 Glasgow e 10 Newport). La squadra più prolifica è ancora Ospreys con 177 punti all'attivo (media 25.3 a partita), seguita da Cardiff Blues (163), e Benetton Treviso (162). L'attacco più debole è quello degli Aironi, con 106 punti segnati (media 15.1 a partita); seguono Newport (123) e Ulster (125). La difesa migliore? Quella del Munster (101 punti subiti, media 14.4 a partita), seguita da Ospreys e Leinster con 125 e dagli Scarlets con 126. Da sottolineare il fatto che se Treviso non avesse subito, contro Newport, due mete tanto banali quanto evitabilissime, si troverebbe ad aver subìto 121 punti anzichè 135, ovvero avrebbe la seconda miglior difesa del torneo. Per ciò che riguarda la differenza tra punti fatti e punti subiti, i migliori sono i primi tre della classifica, Ospreys, Munster e Leinster rispettivamente con + 52, +40, +35. La peggiore? Gli Aironi, con -74 seguiti da Newport (-42) e Edimburgo (-40). Con 50 punti messi a segno contro il Newport, Treviso è la squadra che, finora, ha segnato più punti in una partita nel RaboDirect Pro12, seguita dal Munster con 35, messi a segno contro gli Scarlets. Inoltre, la partita Treviso - Newport è quella che ha fatto registrare il maggior numero di punti segnati in una singola gara, 74. I metamen sono Tim Visser, 3/4 ala dell'Edinburgh e Nick Williams, terza linea degli Aironi, appaiati con 5 segnature ciascuno.
Franco
Franco
Iscriviti a:
Post (Atom)