lunedì 7 novembre 2011

Fattore stranieri in RaboDirect Pro12: tensioni tra Benetton Treviso e FIR

Dalla prossima stagione di RaboDirect Pro12, le franchigie italiane potranno schierare, salvo accoglimento del ricorso della squadra di Treviso, solo 3 stranieri anzichè i 5 permessi fino alla fine dell'attuale torneo. Questo ha deliberato la FIR, infischiandosene del fatto che una società seria, diversamente da quello che sta dimostrandosi proprio la federazione, basa le proprie strategie soprattutto sulla programmazione. Evidentemente, Dondi & Co. non conoscono il significato del termine "programmazione", visto che ne hanno fatto sistematicamente a meno, basando l'attività federale solo su politiche tanto estemporanee quanto superficiali. A fronte di questa decisione, le franchigie italiane potranno trovarsi a dover forzatamente tagliare giocatori sotto contratto pluriennale, con le relative conseguenze economiche e di strategie di gioco che ciò potrebbe comportare. L'anno scorso, le norme FIR hanno imposto il taglio di Maddok che, al di la della penalizzazione economica, è stato comunque digerito abbastanza bene da società e tifosi biancoverdi, dato il contributo non proprio incisivo che il giocatore ha dato. E se l'anno prossimo dovesse toccare, per esempio, a Williams? La reazione non sarebbe certo morbida. Bene ha fatto il Benetton a presentare ricorso, a tutela dei propri interessi economici e sportivi.
Oltre a ciò, la norma che impone l'utilizzo di uno straniero per ogni ruolo, è quanto mai cervellotica: per esempio, non poter schierare una mediana tutta di giocatori stranieri, soprattutto in caso d'emergenza, è penalizzante, così come in seconda linea o in altri ruoli. In fin dei conti, i talenti italiani non dovrebbero scaturire dalle accademie? Che colpa hanno Aironi e Treviso se in Italia non c'è un'apertura degna di questo nome?
Nelle altre franchigie irlandesi, gallesi e scozzesi del RaboDirect Pro12 queste norme non esistono, permettendo loro di affrontare il torneo con più serenità e concretezza, soprattutto quando i giocatori d'interesse nazionale sono impegnati con la squadra del proprio Paese. Che poi Treviso abbia fatto bene anche schierando le terze scelte, questo va solo ascritto al merito della società, ma ciò non toglie che sarebbe bene che le normative italiane permettessero alle franchigie di giocarsela alla pari, almeno sotto quest'aspetto, con le altre formazioni del torneo.
Franco

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