Ho visto una mischia francese agile e potente, ne ho gustato le terze linee veloci e penetranti, la touche infallibile ed ho ammirato il reparto arretrato, agile come la gazzella, superare di slancio la difesa avversaria.
Poi mi sono svegliato, e la mente è andata subito a ricollegarsi con la partita giocata nella realtà.
I francesi si sono dimostrati il parassita del Mondiale che sta terminando, in finale grazie ad un punto di bonus rimediato in extremis su Tonga, senza gioco nè carattere, abulicamente tenuti a galla dai piedi di Parra e da qualche altra pur non eclatante individualità. Per quasi tre quarti di gara con un uomo in più (grazie all'espulsione definitiva del capitano gallese per un placcaggio omicida), e contro una mischia priva del suo uomo migliore in prima linea uscito a causa di un infortunio, la Francia non ha saputo far altro che... subire l'avversario. Inconcludente, senza idee, forte con i deboli e debole con i forti, la squadra transalpina (ma dire "squadra" è un'eresia) è stata umiliata per orgoglio e determinazione da chi, invece, il rugby lo prende sul serio e lo onora.
A parte Italia e Benetton, non tifo per nessuno: ammiro la leggenda All Blacks, la fisicità del Sud Africa, la velocità degli Aussie, la potenza inglese, l'orgoglio e la grinta gallese ed irlandese, la "bajadita" argentina, la fantasia della Francia: ma se fossi stato l'arbitro di Galles-Francia avrei rischiato anche il disonore, ma verso la fine della partita avrei dato un ultima chance ai dragoni regalando loro un calcio inesistente. Tanto per riequilibrare quella giustizia sportiva che il campo, giudice supremo ma ieri fallace, aveva dimenticato da qualche altra parte.
Quindi, anche la "regola" che nel rugby vince sempre il più forte è stata clamorosamente smentita e sarà da rivedere, modificandola con il concetto più consono che anche nel rugby vince QUASI sempre il più forte.
Se fossi stato un tifoso francese, ieri, me ne sarei andato via dallo stadio zitto zitto e con la "coda" tra le gambe senza minimamente festeggiare una vittoria che è stata invece mera umiliazione.
La spocchia francese (e l'irrisione dell'avversario che ne segue) però non affonda, rimane a galla come qualsiasi escremento, somigliando straordinariamente a quel parassita che ha ammorbato il Mondiale.
Togliendomi i panni della neutralità, mi auguro che chiunque sfiderà il parassita in finale, lo seppellisca sotto una valanga di punti. Come merita.
Franco
Franchino ma degli scozzesi non ammiri niente tranne gli ottimi whisky??????
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