martedì 4 ottobre 2011

RWC - Mondiali ai quarti

Partiamo da Irlanda-Galles.
Quello che avrebbe dovuto essere stato l'ultimo approdo vincente per l'Italia, si trasforma in un "derby" da Grande Slam, nel più puro palocoscenico del VI Nazioni. I Dragoni contro gli uomini del Trifoglio. Sicuramente il Galles non patirà l'insulsaggine italiana, che partiva dalla convinzione, e quindi dalla trascuratezza, di un pacchetto dominante. Se l'Irlanda riuscirà a tenere in chiusa, ancora forte della sua cavalleria, per il Galles potrebbe essere la partita dell'addio.

Inghilterra-Francia: troppo facile prevedere l'Inghilterra vincente, squadra che fin'ora ha avuto il pregio di sapersi nascondere fin troppo bene agli occhi di avversari per ora messi molto peggio della squadra guidata da un Wilkinson più ostinato che preciso: percentuali da bassa macelleria infatti per l'apertura inglese. Francia comunque smarrita ed alla ricerca di un leader esemplare e credibile.

Sud Africa-Australia: il trappolone per gli atleti capitanati da Smit, potrebbe venire proprio dall'Australia: squadra tosta e positivamente reattiva alle pressioni esterne, capace di memorabili giocate, ma al tempo stesso di prestazioni banali. Partita umorale che sarà risolta, credo, da chi gestirà meglio il gioco al piede e, soprattutto per l'Australia, dalla capacità di limitare la forza della mischia degli avversari.

Nuova Zelanda-Argentina: potremmo anche metterci tutta la malizia di questo mondo, prevedendo i Pumas agguerriti, determinati e coraggiosi in mischia. Ma il risultato, credo, sarà piuttosto scontato: gli All Blacks domineranno, anche se il punteggio non sarà eclatante, proprio perchè i giocatori neozelandesi andranno al risparmio riservando le energie per gli incontri successivi, determinanti ai fini del successo finale.

L'Italia sta tornando a casa, con una coda tra le gambe misurabile con il doppio decametro. Siamo prigionieri di un sistema cieco e sordomuto, incurante degli appelli che giungono da ogni parte affinchè sia data una svolta decisiva ad un movimento che vorrebbe esplodere in tutta la sua carica, ma annichilito dal volere di personaggi senza dignità, bramosi solo della conquista e del mantenimento delle poltrone che un organismo auto-proclamante, nei lustri, ha perpetuato a scapito della crescita di realtà vive e produttive che invece con somma dignità e voglia di lavorare continuano a produrre entità mostruosamente positive. Siamo stufi di constatare che i soldi della FIR siano elargiti ai ristoranti ed agli allenatori incompetenti che dopo dodici anni continuano a raccontarci le solite storielle ma che non sono stati capaci di produrre risultati in progressione e si sono sempre nascosti dietro il ventre, peraltro ormai prominente, di un Dondi che mira a tutto fuorchè al bene dell'italico rugby. Che qualcuno se lo porti via...

Franco

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