All'interno di una splendida cornice di sole e di pubblico, una tra le migliori prestazioni (se non la migliore) della compagine made in Treviso nell'ambito del torneo. Tanto che l'allenatore avversario ha dichiarato che, fin'ora, il gioco più bello visto nella Rabodirect Pro12 è stato proprio quello del Benetton. Ruck velocissime, fasi di gioco multiple e diversificate, mediana lucida, in sintonia, ed efficace (ancora sconosciuti i motivi per i quali l'epurato Mallet ha lasciato a casa Burton anzichè convocarlo per i mondiali: anche oggi è stato un giocatore illuminato e preciso), predisposizione per il gioco alla mano, spostamenti continui a ricercare l'asse per lo sfondamento; placcaggi in avanzamento e calci di spostamento precisi sia in attacco che in difesa. Risultato? 7 mete rifilate ai Dragons (che hanno ricambiato con tre segnature) e spettacolo da spellarsi le mani. Dopo la meta iniziale di Zanni, doppietta di Williams che ha fatto vibrare Monigo: entrambe le mete (la prima, in solitaria, da metà campo), con una coreografia che prevedeva una nuova, futura, specialità olimpica, ovvero il "salto dell'avversario". Giocatori avversari letteralmente lasciati sul posto dalle finte di Dingo, che la dicono lunga sul forzato utilizzo dell' atleta "grande e grosso", oggi così di moda ed avallato anche dalla Federazione Italiana. Ora il Benetton ha un attacco che si inserisce tra i top del RaboDirect e con 19 punti e quattro vittorie di fila si è installato nelle zone nobili della classifica. Da migliorare? Sicuramente l'intensità. Treviso deve riuscire ad imparare a non mollare mai, anche se si trovasse con un vantaggio abissale. All'avversario non va data tregua e deve pagare la tariffa che merita. Poi la concentrazione, che in qualche modo si collega con il discorso di prima sull'intensità: sono bastati pochi minuti da "ebbrezza da risultato già in tasca" per far segnare all'avversario altre due mete evitabilissime e "telefonate", tanto erano prevedibili. E ciò va ad allacciarsi con i numeri della prestazioni difensive, che se non fossero contaminate da queste "bambole" collettive contribuirebbero ad assegnare al Benetton una differenza positiva di tutto rispetto tra punti segnati e subiti. Sabato prossimo l'Edimburgo, sempre a Monigo. Vista la posizione in classifica degli scozzesi (penultimi) non sarebbe azzardato prevedere un'altra vittoria di Treviso; ma si sa, presunzione ed appagamento danno effetti devastanti. Ultima nota per l'allenatore, Franco Smith: finora aveva giocato senza una dozzina di nazionali, utilizzando elementi di seconda e terza fascia che si sono perfettamente inseriti nei meccanismi societari e di gioco e che hanno contribuito in maniera netta a collocare il Benetton nel posto in cui si trova. Ora che i nazionali sono ritornati all'ovile le cose dovrebbero ancora migliorare, visto anche che saggezza impone di inserirli un po' alla volta per non turbare i meccanismi di gioco. Mallet, con gli stessi uomini, ha fallito. Questione di "manico"? Sembrerebbe proprio di si. Alla luce dei risultati ottenuti con risorse sicuramente non paragonabili a quelle di altri team dal budget molto più sostanzioso, sarebbe un vero peccato che Smith si lasciasse tentare da offerte che sicuramente gli arriveranno. Il valore si misura da ciò che si riesce ad ottenere anche con poco, sapendo gestire quel poco con intelligenza e capacità.
Franco
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